Inaugura sabato 4 alle18:30 il nuovo atelier di Adriana Jebeleanu in via Carteria 121. La giovane artista è risultata vincitrice per l’assegnazione biennale di due spazi espositivi in quello che è diventato il polo artistico underground di Modena. Per l’inaugurazione proporrà un’installazione e un video sui temi dell’abbandono, del rifiuto, e dell’oblio, simboleggiati da una serie di abiti sospesi fra i rami di un bosco. In I will forget Jebe mostra degli oggetti decontestualizzati dai loro luoghi di fruizione abituale, ovvero dei vestiti strappati o rigettati dal corpo umano, dal guardaroba o dal negozio di moda. Questi vestiti liberati e dismessi fluttuano come spettri impigliati fra i rami, proponendo un’inedita compenetrazione fra l’emblema della vanità e del superfluo e la maestosità muta della natura. Jebe del resto gioca da sempre sulla fluidificazione degli opposti. Nei suoi lavori pittorici, densi, violenti e veloci come quelli di un uomo, ha proposto accostamenti fra trittici di coltelli, armi automatiche, tacchi a spillo, vezzose tazzine di porcellana e chimono a fiorami, visibili nella serie Romania Calling. In War Game ha dipinto macchine da guerra dai titoli ironici e amari, come la portaerei Dancer in the Dark, i carri armati Godzilla e Lamb of God (Agnello di Dio), la muraglia di filo spinato Potential Freedom (libertà potenziale). Fortezze navali da assedio tornano nella serie Love Boats, in cui vengono accostate a poesie d’amore e immagini zuccherose dalla grafica infantile raffiguranti torte, gelati e dolciumi. L’interesse di Jebe per i fenomeni estremi si ritrova in Who is Who con i riconoscibilissimi volti dei nostri politici deprivati dei lineamenti, affiancati da paurosi ritratti di jihadisti dal volto celato, che indossano maglie con Topolino o la Pantera Rosa, oppure felpe griffate Nike. I terroristi suicidi sono rappresentati anche in Beautiful Terrorist, con come sfondo tappezzerie fiorite in stile Biedermeier. Nell’installazione prevista per sabato, la guerra emerge come allusione trasversale, negli schieramenti simmetrici di camicie da notte esposte nello studio come un esercito di fantasmi da dimenticare.
pubblicato su L’Informazione di Modena