Per cercare di capire Genera, l’opera di David Casini vincitrice del Talent Prize 2009, è necessario compiere un percorso. Innanzitutto bisogna passare attraverso il camino di Krystallòs. Stesso funzionamento del buco del Bianconiglio: conduce da un’altra parte. Dall’altra parte c’è il vuoto. Spazi siderali, gelidi, con finiture rococò, come la stanza oltre Giove in 2001 Odissea nello Spazio.
Poi specchi barocchi laccati di nero, dai bordi sottili come fili di ragno. Magici, senz’ombra di dubbio.Chi ci guarda dentro vede un cimitero di alberi tagliati. View of the Exhibition, una strage immobile e silenziosa, con una figura nota che passa in mezzo ai tronchi.
Casette da fiaba, totalmente nere, dentro a un mare di ghiaccio. Rocce macchiate di verde che si schiudono per far uscire un mostro dalle zampe color Big Babol (Untitled, 2004).
Infine, ecco Genera. Una teca di vetro. Come quelle che utilizzavano gli artisti ceroplasti del Settecento, per proteggere i loro simulacri umani. Come i reliquiari, usati per esporre frammenti di cadaveri talmente carichi di significato da diventare santi, miracolosi, capaci di portare il Grande Cambiamento nella vita di chi poteva vederli e toccarli. Alla fine le teche sono approdate nei laboratori. Ma lungo tutta la loro storia sono state utilizzate per isolare lacerti corporei di natura eccezionale. Genera contiene un riccio di mare, una struttura sferica irta di aculei. Piccola e corazzata, come un capside virale. In una teca non si può collocare un corpo vivo.L’echinoderma è infatti morto. I virus, invece, si pongono a metà strada fra ciò che è vivo e ciò che non lo è. Questa sfera, ben ritta sui suoi pedicelli acuminati, è colta nell’atto di tracimare, di espellere un fiotto di cristalli bianchi e luminosi. Minerali, mondi antichissimi macinati e compressi in una struttura minuscola e geometricamente regolare. Non è dato sapere se questo gesto è un atto di escrezione, rigurgito, o una deposizione di uova. Ma è meglio non aprire la teca. Il mondo in cui nasce Genera, oltre la superficie elegantissima e piena di fascino, è molto pericoloso. E spesso il Big Change coincide con la morte.