Abbiamo iniziato a usare il nome Kainowska quando eravamo dei teenager. Privatamente, per firmare un pessimo romanzo corale sulla fine del mondo. Esiste ancora da qualche parte un antico, piccolo flyer quadrato, rosso e nero, in cui c’è il primo utilizzo pubblico di questo nome. Compare all’interno di un festival performativo che si è svolto una marea di anni fa al Link di Bologna, quello storico dietro la stazione dei treni, con l’oca Peabrain in proporzioni gigantesche dipinta sopra l’entrata. Il nome Kainowska è associato alla performance Carrie’s Doll Parts, che unisce uno dei nostri personaggi preferiti di Stephen King con l’immaginario delle Hole. In effetti, alla prima lettura di Carrie, ci siamo immaginati la protagonista come Courtney Love, nei periodi in cui era una giovane ragazza sconosciuta e sovrappeso.Durante la performance abbiamo fatto a pezzi la nostra collezione di bambole e giocattoli della Repubblica Popolare di Polonia, utilizzando vari strumenti acuminati e contundenti, sotto a una luce strobo da attacco epilettico, con Diamanda Galas in sottofondo. Alla fine ci siamo seduti su un trono fittizio e siamo stati colpiti dal contenuto di un bellissimo secchio metallico appeso al soffitto. Non essendo stati in grado di trovare il sangue di maiale, avevamo passato il pomeriggio in qualche meandro del Link a frullare dei fegati col minipimer, per lo stimolo olfattivo, e a mischiarli con del pigmento rosso. Durante la performance ci siamo accidentalmente conficcati un bisturi in una gamba, e abbiamo ancora la cicatrice. È stato un miracolo che non ci siamo tagliati la femorale, e che non abbiamo contratto qualche malattia del sangue. Perché lo abbiamo fatto? Perché volevamo mettere fine alla nostra prolungata, mostruosa infanzia, raccontare del diavolo di cui tanto parlavano le donne della nostra famiglia, e ricavare orgoglio dai nostri molteplici traumi sociali. Avremmo voluto che tutto questo finalmente finisse. E questo, come dicevamo, è stato il debutto pubblico di Kainowska.
Non era nelle nostre primordiali intenzioni, ma il suono della parola fa venire in mente anche il nome del figlio cattivo di Adamo. Per integrare il nostro Manifesto, in questa sede quindi analizzeremo i viaggi all’interno dell’immaginario religioso e letterario compiuti nel corso del tempo dalla potente figura di Caino.
COSA E’ SUCCESSO?
Secondo il mito, Caino è il primogenito di Adamo ed Eva, ovvero il primo uomo nato sulla terra dopo la cacciata dal Paradiso. Dio non ama i frutti del suo lavoro, perché Caino, agricoltore e stanziale, gli offre sacrifici incruenti. Semi e piante non sono graditi a Dio. Dio vuole il sangue degli olocausti, che invece il pastore Abele gli offre in abbondanza. Caino, dopo aver ragionato con Dio, va ad uccidere suo fratello, sparge il suo sangue e diventa il primo assassino. La malvagità e l’invidia sono il movente ufficiale, ma in realtà non sappiamo che cosa sia successo davvero. Forse ragionare con Dio porta alla pazzia. Dio [oppure, fuori dall’allegoria religiosa, il consorzio civile] ama il double bind, la pratica di tortura dell’ingiunzione paradossale, che ordina una cosa e poi chiede di fare qualcosa che sia in contraddizione con la prima richiesta. La caduta di Lucifero, il primo degli angeli, colui che più di tutti amava il Creatore, lo dimostra. Dio, di fronte ad un rispetto così rigoroso e puro del primo comandamento da parte di Lucifero, gli chiede di adorare e servire la sua creatura umana. Lucifero non regge il paradosso di dover dividere il suo amore fra Dio e qualcos’altro. Allo stesso modo Caino pensa che un Dio che ama così tanto il sangue degli innocenti gradirà quello di colui che per primo l’ha versato. La frase “Sono forse io il custode di mio fratello?” potrebbe quindi essere non una menzogna ipocrita ma un parallelismo, fra la vicenda intercorsa fra i due fratelli da una parte, e il rapporto fra Abele e le sue greggi dall’altra.Dagli atti del processo di Giordano Bruno emergono queste dichiarazioni: “Iordanum dixisse, che Cain fu huomo da bene e che meritamente uccise Abel suo fratello, perché era un tristo e carnefice d’animali. […] Ragionandosi di quei che ammazzavano li animali, mostrava d’haverli compassione e diceva che faceano male, e che Abel era stato un carnefice […].”
Caino è un eroe civilizzatore, dopo essere stato scacciato in seguito al suo omicidio fonda città, crea macchine e apparati. In arabo antico il suo nome vuol dire fabbro. Nelle sue vene scorre il veleno del serpente dell’Eden, che ha insegnato agli uomini a nominare il bene e il male. Forse al Dio degli eserciti l’olocausto fratricida di Caino non è del tutto sgradito. Dio non lo fa morire e non permette che nessuno lo tocchi. La sua punizione è un marchio, un marchio misterioso e l’imposizione di rimanere intoccabile.
CAINO ATTRAVERSO LA SIMBOLOGIA, LA MUSICA E LA LETTERATURA
Nel Medioevo si diceva che le macchie sulla luna fossero l’ombra di Caino.Nell’album The Good Son Nick Cave sostiene che in realtà, fra i due, fosse Caino il figlio buono. Lo descrive le mani spaccate dal lavoro, un lavoro duro, costante, autonomo, autofondante, contrapposto a quello del fratello, ozioso, rapinoso, che sfrutta fino alla morte ciò che dovrebbe custodire. Nick Cave racconta della caduta del figlio buono, del suo coltivare pensieri ossessivi, della notte che lo prende, del suo passare dall’amore all’odio verso tutti i membri la sua famiglia e del suo maledire la propria virtù, come se fosse una cosa sporca.Ungaretti apostrofa Caino in questo modo: “O pastore di lupi, Hai i denti della luce breve che punge i nostri giorni.” Anche i lupi hanno bisogno del loro pastore, che insegni loro ad afferrare con i denti la brevissima luce che ci tocca in sorte.
Charles Baudelaire ne fa una questione di classe. Da una parte c’è la razza di Abele, ben accetta ovunque, sazia, privilegiata, senza mancanze, amata senza nessun motivo in particolare. Alla razza di Abele tutto viene facile e naturale, ed essa prospera, fino a diventare come un nugolo di parassiti. Dall’altra parte c’è la razza di Caino, per la quale quanto sopra funziona al contrario. Partono svantaggiati, senza nessun privilegio. Sono nullatenenti assoluti, mancano di tutto, ogni cosa, materiale e non. La fame è il paradigma della loro esistenza. Nessuno li ama davvero, nel modo in cui gli esseri umani hanno bisogno di essere amati. Non sono mai i benvenuti, e ogni gruppo di cui fanno parte li rigetta. Ogni cosa che è necessario fare per vivere viene per loro estremamente difficile. La loro vita è una catena di fallimenti, e lo scenario in cui tutto questo si compie è il deserto. La razza di Caino per Baudelaire ha però un compito, e questo compito è quello di sovvertire i paradigmi. Il componimento poetico Abel et Caïn di Charles Baudelaire è stato trasposto in musica dalla suprema Diamanda Galàs, nel disco Malediction and Prayer.
Il premio Nobel Josè Saramago ci mostra un Caino esploratore, più intelligente degli altri uomini, che viaggia attraverso spazio e tempo ed assiste alla follia e alle carneficine di Dio, finchè non prende la decisione di fare il favore finale alla razza umana. Dopo la morte di Abele, Dio e Caino parlano di libero arbitrio, di responsabilità divina rispetto al bene e al male, della morte di Dio. Fanno un patto. Saramago lo racconta con la sua prosa torrenziale, anarchica nell’uso dei segni di interpunzione e maiuscole, senza virgolette che distinguano chi parla e chi risponde, Dio e Caino, che sembrano partecipare in questo modo allo stesso flusso di coscienza: “Che hai fatto a tuo fratello, (…) L’hai ucciso, Proprio così, ma il primo colpevole sei tu, io avrei dato la vita per la sua vita se tu non avessi distrutto la mia, Ho voluto metterti alla prova, E chi sei tu per mettere alla prova colui che tu stesso hai creato, Sono il Signore sovrano di tutte le cose, E di tutti gli esseri dirai, ma non di me né della mia libertà, Libertà di uccidere, Come tu sei stato libero di lasciare che uccidessi abele quando era nelle tue mani evitarlo, sarebbe bastato che per un attimo abbandonassi la superbia dell’infallibilità che condividi con tutti gli altri dei, sarebbe bastato che per un attimo fossi realmente misericordioso, che accettassi la mia offerta con umiltà, solo perché non avresti dovuto osare rifiutarla, gli dei, e tu come tutti gli altri, hanno dei doveri verso coloro che dicono di aver creato, (…) E’ semplice, ho ucciso abele perché non potevo uccidere te, nell’intenzione sei morto, Comprendo ciò che vuoi dire, ma la morte è vietata agli dei, Sì, anche se dovrebbero farsi carico di tutti i crimini commessi in loro nome o per causa loro, Dio è innocente, tutto sarebbe uguale se non esistesse, Ma io, giacché ho ucciso, potrò morire per mano di chiunque mi incontri, Non sarà così, farò un accordo con te, Un accordo con il reprobo, domandò caino, a stento credendo a ciò che aveva appena udito, Diremo che è un accordo di responsabilità condivisa per la morte di abele, Allora riconosci la tua parte di colpa, La riconosco, ma non dirlo a nessuno, sarà un segreto tra dio e caino.”
Sempre in tema di premi Nobel per la letteratura, uno dei libri più belli e stregati che abbiamo mai letto è Dio, il tempo, gli uomini e gli angeli di Olga Tokarczuk. Qui abbiamo una versione inedita del mito di Caino, in cui Caino si presenta come lucido osservatore delle dinamiche del potere e del consorzio civile, nelle quali Dio rappresenta l’allineamento con il potere stesso. Chi ama Dio è d’accordo con il potere, e lo adora, lo venera, lo adula, lo vezzeggia, mentre Caino critica la sua mancanza di giustizia e compassione. Abbiamo infine un plot twist molto plausibile, soprattutto perché la Bibbia racconta sicuramente la storia dei vincintori. In Dio, il tempo, gli uomini e gli angeli, il decandente, eclettico erede Popielski dedica una parte della sua vita all’ossessiva pratica del Gioco degli Otto Mondi per un Giocatore. Il Giocatore vede la propria strada come spaccature sul ghiaccio, linee che in un tempo vertiginoso cambiano direzione, tornano indietro, si biforcano. È la mappa di una fuga che comincia nel centro del labirinto. Il Gioco racconta di svariate cosmogonie e differenti mondi, più o meno armonici, semplici o caotici, con o senza uomini e dei. Nel secondo di questi mondi, creato da un dio giovane e senza esperienza, tutto è pallido e confuso e le cose si dissolvono in polvere a grande velocità. C’è una guerra eterna in atto. Le persone nascono, amano con disperazione, e muoiono velocemente di morte improvvisa. La morte è ovunque, ma più la vita porta sofferenze agli uomini, più loro vogliono vivere. In questo mondo, “Caino incontrò Abele in un campo e gli disse: “Non c’è nessuna legge e nessun giudice. Non c’è nessun aldilà, nessuna ricompensa per i giusti e nessun castigo per coloro che fanno il male. Questo mondo non è stato creato nella misericordia o nella compassione. Perché altrimenti la mia offerta è stata rifiutata e la tua accettata? Che se ne fa dio di un piccolo agnello morto?” Abele rispose: “La mia offerta è stata accettata perché amo Dio, la tua rifiutata perché lo odi. Quelli come te non dovrebbero esistere proprio.” E Abele uccise Caino.”
Ed è proprio così che è andata.
CAINO, LE SETTE, I BOGOMILI E LA TAJNA KNIGA
I cainiti furono una setta gnostica estrema del II secolo d.c., che adorava tutte le figure negative della Bibbia, perché secondo loro la storia biblica era parziale, scritta in funzione di un demiurgo malvagio. Noi non siamo cainiti e la Bibbia non ci è mai piaciuta, se non per pratiche necroscopiche nel periodo in cui siamo stati pazzi.
Caino è una figura centrale anche nelle dottrine dei Bogomili. I Bogomili sono stati una setta eretica bulgara del X secolo, di matrice antifeudale ed antigerarchica, che si è diffusa rapidamente in Serbia, nelle province bizantine, fino ad approdare a Kiev e fino ad essere, per un piccolo periodo di tempo, religione di stato in Bosnia. Dai Bogomili si svilupparono poi tutte le altre sette eretiche medievali, i Catari, i Patarini, gli Albigesi. Per questo motivo i Bogomili saranno considerati dall’Inquisizione radice di tutti i mali, da estirpare con violenza. Per i Bogomili, il mondo visibile è stato creato dal diavolo. Prova ne è la sua natura illusoria e menzognera, la sua ingiustizia, la sua straziante imperfezione. I Bogomili avevano un libro, la Tajna Kniga, perduto nella sua versione originale, esistente solo in due copie in latino con il titolo di Liber Secretum, che racconta la cosmologia giudaico-cristiana secondo una chiave inedita e fortemente eretica. All’inizio del Novecento, lo scrittore ed artista bulgaro Nikolaj Rajnov, nelle sue Leggende Bogomile, riprende il possibile contenuto della Tajna Kniga, raccontando una versione alternativa della Genesi.Lucifero, chiamato Avenir, Padre della Luce, nonostante la vastità dei cieli e la perfezione che lo circonda, nutre in sé uno strano, tormentato dolore. Il suo cuore è vuoto. Sente che non c’è posto per lui nei cieli. Vuole creare qualcosa, e il sollevamento nei cieli è proprio un tentativo che fa in questa direzione. Dopo averlo maledetto, Dio sembra perdonare Avenir per la sua iniziativa, anche se ormai il suo nome è Satanaele, che significa Avversario di Adonai. L’angelo caduto trae la terra dalle acque, plasma il creato in sette giorni, fa crescere piante meravigliose nel giardino dell’Eden. Satanaele vede che tutto ciò è infinitamente bello, trova pace per un attimo e sorride. Quindi crea l’uomo, a sua immagine e somiglianza, di modo che lo serva. Dopo aver creato la donna, Eva, la Madre dei Viventi, il diavolo rimane soggiogato dalle sue carni bianche come calcedonio, dall’ombra violetta delle ciglia sotto gli occhi e dalle sue labbra rosse. La seduce facendole bere una pozione di semi di cumino e mandragola. Il frutto della loro unione sono due figli, una femmina, il cui nome, Calomain, vuol dire Figlia della Bellezza, e Caino, il cui nome significa Figlio del Desiderio. Entrambi sono bellissimi. Satanaele non tarda a perdersi di nuovo nella sua smania creatrice, dimenticando completamente la Madre dei Viventi. Eva, innamorata e disperata, cerca senza successo consolazione da Adamo. Quando partorisce suo figlio, lo chiama Abele, che vuol dire Pianto, perché nel pianto l’ha concepito e nel pianto partorito. Abele è gracile ed efebico, Eva non lo ama. Caino e Calomain vedono il tormento del cuore della loro madre, senza capirne la ragione: “Chi ha affranto colei che ci ha generato? Perché soffre? Perché non guarda né te, né me, né il fratello più piccolo?”Nel giardino dell’Eden crescono due alberi, uno fragile e bello, con frutti bluastri come prugne, amari, che saziano ma non soddisfano il gusto. Questo è l’Albero della Vita. L’altro, forte e possente, con frutti grandi e dolci, è l’Albero della Conoscenza. Un serpente sta di guardia a questo albero e solo Satanaele può mangiare i suoi frutti. Satanaele parla spesso con Caino, le sue parole sono come pioggia di fuoco che indurisce il cuore e l’intelletto di suo figlio. “E la sua saggezza divenne poderosa come un cedro e serena come un lago mattutino.” Un giorno, durante uno dei loro discorsi sulla natura intima del mondo, Caino viene rapito in estasi e Satanaele vede che è pronto per mangiare i frutti dell’Albero della Conoscenza. Gliene consegna tre, raccomandandogli di non spartirli con nessuno. Dopo aver mangiato uno solo dei frutti, Caino cade in un sonno profondo, “come se un vampiro avesse steso su di lui la membrana delle sue ali.” I suoi fratelli, non riuscendo a svegliarlo, portano gli altri frutti a casa. Eva ne mangia uno e muore. L’altro frutto viene mangiato da Calomain. “Bramosia di libertà la prese. E la tenebra si distese davanti a lei. E sette lune durò tutto questo. E quando si esaurì la settima luna, Calomain si perse.” Caino vaga disperatamente di valle in valle per ritrovare la sorella, senza di lei è malato, ma invano. Caino si cosparge il capo di cenere, è folle di pena. Satanaele, invece di consolarlo, lo maledice: “Quando ti diedi i frutti, ricordi, dissi che li davo a te, ma tu non li hai nascosti. Hai lasciato che li prendesse il primo che passava… Questi frutti danno morte e follia a chi non è in grado di sopportarli! E per non aver tenuto in conto il sacro dono, Calomain sarà in eterno perduta per te. Donna mortale annienterà di desiderio il tuo cuore, e scorrerà in sudore e sangue la tua vita. Sei ormai maledetto tu, in un giorno di maledizione nato e in un’ora di malaugurio!”In seguito alla maledizione di Satanaele, Caino si innamora dell’altra sua sorella, Ada, figlia di Adamo. La seduce con succo di frutti fermentati, similmente a come aveva fatto Satanaele con Eva. Poi la lascia, divorziando da lei. Si innamora della moglie di Abele, Seta, che non ne vuole sapere di lui e non è minimamente attratta dal peccato.
Quando Adamo muore, Caino, a differenza di tutti i suoi familiari, non piange “perché esso aveva mangiato dell’albero della Conoscenza. Erano asciutti i suoi occhi perché non si curava di aver compassione dei mortali e di piangere i morti.” Quando Dio, offeso dal divorzio di Caino da Ada, rifiuta il suo sacrificio di frutti della terra, accettando invece quello di Abele, Caino impazzisce. Il furore prende la forma di una passione terribile per Seta, che continua a rifiutarlo. Ed è così che Caino uccide Abele, per violentarne la moglie. In questo modo, oltre che la maledizione del padre Satanaele, su Caino si abbatte anche quella di Adonai: “Vattene, figlio della pazzia. Vattene dove ti porta il tuo sentiero maledetto! E che il frutto cada dalla tua mano insanguinata prima che tu possa gustarlo! Da un monte all’altro porterà la tua strada, e i giorni del tuo affanno saranno innumerevoli (…). In verità, in verità ti dico: il tuo cuore non gusterà la pace. (…) Da un abisso all’altro volerà il tuo spirito. Ti affannerai ad accendere il tuo fuoco sulle vette, ma la tempesta spegnerà le sue fiamme, e intirizzirà la tua anima nella tenebra della Mia atroce maledizione! ( …)”
A coronamento della maledizione, Seta partorisce un figlio di Caino, che chiama Chet, Orrore. Anche Ada gli dà un figlio, che chiama Naval, Folle. Ed è così che Caino distoglie il volto con raccapriccio, guarda con disprezzo all’Eden e ai suoi abitanti e, a sua volta, li maledice. Fugge dall’Eden, lasciandosi dietro “lamenti e gemiti, le parole del sangue che gridava…” Il sangue che grida non è quello di Abele, ma quello dei suoi figli, che spartiscono con lui le sue maledizioni.Il Caino dei Bogomili, mediato meravigliosamente da Nikolaj Rajnov, è figlio del diavolo. Nasce dal principio di inquietudine, opposizione e conflitto. È una figura assolutamente tragica. È duro di cuore, poco incline all’empatia, poco portato a compiangere i vivi e a piangere i morti. Dal padre ha ereditato la caratteristica più diabolica di tutte agli occhi degli uomini, cioè l’indifferenza nei confronti della sofferenza degli altri, che è anche uno dei sintomi principali della psicopatia. Caino è molto, molto intelligente. Nessuno lo vuole, tutti lo rifiutano, lo odiano i massimi rappresentanti dei principi supremi di Bene e Male, suo padre Satanaele lo maledice, come anche Dio. Le donne che lui vuole non lo desiderano e Caino le prende con l’inganno o con la violenza. Non appena consumato o sbocciato, l’amore lo annoia. I frutti dell’amore gli fanno ribrezzo. Le vette supreme della conoscenza lo prostrano in un sonno letargico simile alla depressione. I frutti della conoscenza gli vengono portati via perché non se ne cura abbastanza. A causa della conoscenza, che è il campo in cui eccelle, Caino perde le uniche persone che ama e che lo amano a loro volta: sua madre, Eva, muore, Calomain la Bella impazzisce e scompare dalla sua vita per sempre, suo padre lo ripudia. Caino perde le persone più importanti che ha per colpa di quello che sa fare meglio. Questa è la sua prima maledizione, la più forte, che mina la sua mente e che lo porta a cercare refrigerio in oggetti passionali che possano sostituire quelli speculativi e affettivi. La passione però è troppo forte per lui, lo distrugge, lo porta alla pazzia, all’omicidio del fratello e alla cacciata dal consorzio degli uomini. La strada che percorre Caino è maledetta, l’angoscia lo visita costantemente. Nessuno dei suoi sforzi dà frutto e, quando lo dà, Caino non può goderne. Non c’è pace per lui, ma solo rabbia, una rabbia furiosa per tutti quelli che lo circondano. La sua maledizione è una malattia che si trasmette di padre in figlio, proprio come Satanaele gli aveva trasmesso la sua inquietudine e il vuoto del suo cuore. Perdonateci la pesantezza, ma la maledizione di Caino, il suo marchio, è una cosa seria. Temiamo che, in un modo o nell’altro, ci riguardi tutti. Il nome Kainowska non è nato in omaggio a Caino ma, ora che lo abbiamo conosciuto, non possiamo negare di conoscerlo da sempre. In fondo, lo amiamo. Lo riconosciamo come nostro padre.
Bibliografia e Discografia
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Stephen King, Carrie, Bompiani, 1974.
The Hole, Live Through This, Geffen Records, 1994.
Diamanda Galas, The Litanies of Satan, Y Records, 1982.
Atti Del Processo di Giordano Bruno, a cura di Davide Dei, Sellerio Editore.
Nick Cave & The Bad Seeds, The Good Son, 1990.
Giuseppe Ungaretti, Sentimento del Tempo.
Charles Baudelaire, I Fiori del Male,
Diamanda Galas, Malediction and Prayer, Asphodel and Mute Records, 1998.
Josè Saramago, Caino, Feltrinelli, 2015.
Olga Tokarczuk Dio, il tempo, gli uomini e gli angeli, Edizioni e/o, 1996.
Nicolaj Rajnov, Il Diavolo Creatore, Robin, 2014.
Credits delle Immagini
Miss World, The Hole, directed by Sophie Muller, Peabrain, Cuoghi e Corsello, Courtney Love, Carrie, Brian De Palma, 1976, Bernard Picart, Le Chaos, ou L’origine du monde, Mosaico, Cappella Palatina, Palazzo dei Normanni, Palermo, Cain and Abel-1886-Odilon-Redon, William Blake, The Ghost of Abel, Gustave Doré, Paradise Lost, Anguish, August-Friedrich-Albrecht-Schenck, Ettore Ferrari, Statua di Giordano Bruno, Campo Dei Fiori, Gustave-Doré-Il-serpente-va-verso-Adamo-ed-Eva, Gustave-Moreau-Cain-1886, Gustave Doré Cain Slays Abel-, Nick Cave, The Boatman’s Call, Jusepe-De-Ribera-Cain-, Gustave Doré, The Wolves and the Flock of Sheep, Otto-Dix-Metropoli-1927-28, Diamanda Galas, Defixiones, Cain-1917-Museum-Kunstpalast-Dusseldorf-de-Lovis-Corinth, Olga Tokarczuk, Prawiek I Inne Czasy, Labirinto di Reims, Cain-in-the-United-States-a-mural-by-David-Alfaro-Siqueiros, Cain-and-Abel-by-Orazio-Riminaldi, Albrecht_Dürer-Cain_Killing_Abel, Nemanjin_sabor-Council-against-Bogomilism-organized-by-Stefan-Nemanja.-Fresco-from-1290, Hyeronimus Bosch, Garden of the Delights Tryptic, Hell, Guillaume Geefs, Le Génie du Mal, Pieter_Bruegel_the_Elder_-_The_Fall_of_the_Rebel_Angels-, Lucas-Cranach-Adamo-ed-Eva-1526-particolare, Artemis-Ray-Caesar, From-the-Psalter-of-Cain-art-by-Daniel-Schulke, Antonio-Allegretti-Eva-dopo-il-peccato-originale, Fludd-tree-of-life- 1788-Antique-Bat, Eve-detail-by-Albrecht-Durer, Illustration-for-Paradise-Lost-by-Gustave-Doré, Paradise Lost Traffic Idol Tour Art, Angel-Statue-by-Davy Dubbit, fuseli-john-henry-adam-and-eve, Michael Howard, Children of Cain: A Study of Modern Traditional Witches, Cain- Lovis-Corinth-Cain Olya-Bossak, Satan-Speaks-With-Sin-And-Death, paradise-Lost-Gustave-Doré
[Grazie ad Andrea per il diavolo creatore!]