Una tappa fondamentale dell’offensiva contro la psichedelia si ha nel 1971 con il Convegno delle Sostanze Psicotrope di Vienna, il cui proponimento è quello di “vegliare sul giudizio, sulla percezione e sullo stato d’animo”, attività che non dovrebbe essere di pertinenza dell’autorità, ma bensì costituire una parte fondamentale ed intoccabile dell’esercizio della libertà individuale. Rifiutato lo standard della tossicità e della dipendenza (LSD e marijuana vanno proibiti ma non causano dipendenza) il Convegno produce una tabella di sostanze psicotrope (che modificano la condizione psichica) suddivise in quattro categorie. Nella prima fascia ci sono sostanze che non hanno nessun uso medico, cioè quelle psichedeliche. Nella seconda ci sono sostanze che possono avere qualche uso medico, e quindi ci vanno a finire quelle più “scandalosamente abusate”, come anfetamine e metanfetamine, che all’epoca possono ancora essere vendute tramite ricetta medica, come anche i barbiturici, classificati nella tabella III. Alcol, tabacco e caffè rimangono legali e raggiungono i vertici massimi delle loro vendite.
“Nel 1970 l’Annuario Statistico dell’Onu registra la produzione mondiale di vino imbottigliato in 30 miliardi di litri, quella della birra in 70 miliardi e quella di liquori in 20 miliardi; circa 35 litri all’anno pro capite di bevande alcoliche (compresi lattanti, anziani e astemi) mille sigarette e dieci chilogrammi di caffè.”
EROINA
In America all’inizio degli anni Settanta c’è un’impennata incredibile di consumatori di eroina, che passano dalle cinquantamila unità scarse del 1961 alle cinquecentosessantamila unità. L’epicentro di questo consumo è a New York, dove nel 1972 vengono processati e condannati cinque agenti dell’FBI per aver venduto eroina nei quartieri poveri. Uno dei leader delle Pantere Nere suggerisce loro tramite i media di discolparsi, adducendo ordini dall’alto come causa del loro comportamento, ma i cinque agenti mantengono il silenzio a riguardo e vengono condannati. L’eroina approda nello stesso periodo anche in Europa, in forma pura “come non se ne vedeva dagli anni Quaranta e come non se ne sarebbe più vista, ed in enormi quantitativi.” Questa eroina arriva dalla connessione mediterranea ed orientale, di cui abbiamo parlato nella quarta parte di quest’articolo, da sempre sotto la protezione dei servizi segreti americani. L’eroina si innesta in modo improprio ed aberrante nella cultura psichedelica, che fino a questo momento aveva aborrito i narcotici, ovvero le droghe lente e le droghe veloci, gli oppiacei, i barbiturici e gli stimolanti. Gli esponenti della cultura psichedelica preferiscono le droghe allucinogene e sono abituati ad utilizzarle in modo più o meno smodato, dato che non generano dipendenza. Il timing dell’attentato sociale è perfetto. Sia la cultura psichedelica che i movimenti antagonisti politici vengono devastati, snaturati e decimati dall’eroina. Nel giro di una decina d’anni è tutto finito. Antonio Escohotado osserva: “Certo è che il consumo rituale dell’eroina (la mistica del junky) facilita un alto grado di controllo da parte della polizia, grazie agli informatori, i quali, pagati con la droga o con l’impunità, restituiscono il favore con notizie. Se il coltivatore viveva un giorno con un’oncia di marijuana, il rivenditore ci riusciva a malapena; con un’oncia di eroina vivevano per una settimana venti persone, tutte ricattabili. Inoltre il junky ammetteva di essere trattato come se fosse una via di mezzo tra uno scarafaggio e una povera vittima, compiendo nel primo caso le profezie del proibizionismo e dando, con il secondo, la possibilità di lavorare ai terapeuti. (…) Da ultimo, la tossicodipendenza poteva essere esportata nei ghetti, trasformando un potenziale esplosivo politico di quei quartieri in un problema di insicurezza cittadina.”L’eroina è molto utile anche nel Vietnam per le truppe americane. Il suo uso è così diffuso fra le truppe che spesso i soldati, al momento di tornare a casa e prima di essere riconsegnati alle loro famiglie, vengono messi in quarantena per far loro passare la crisi d’astinenza e una parte del periodo di depressione. Nel 1972 la percentuale dei soldati messi in quarantena è del 20% rispetto alla totalità dell’esercito. Nella base aerea californiana di Northon viene scoperto un traffico di eroina che viene importata in patria dentro ai cadaveri dei soldati, con un carico medio di venticinque chilogrammi a testa.
Dopo questo disastro sociale diretto dall’alto, Nixon ha la faccia tosta di dichiarare “guerra alla droga su tutti i fronti”. Passa trenta milioni di dollari ai generali turchi per sopprimere tutte le piantagioni di papavero sul loro territorio. La perdita del lavoro di migliaia di famiglie di contadini e l’abolizione della democrazia in Turchia sono quel che si dice danni collaterali. Sul fronte interno, l’amministrazione Nixon si mobilita per avviare i programmi di recupero degli eroinomani tramite il metadone, dichiarando che il mantenimento ad eroina avrebbe rappresentato una sconfitta dei valori americani, una concessione alla debolezza che va contro la dignità umana.
La politica di base è reprimi, nascondi alla vista, ospedalizza in centri di recupero, un po’ come succederà in Italia negli anni Ottanta con la legge Craxi. Nasce così “un sistema multimiliardario di repressione e riabilitazione”.Molti medici esprimono pareri nettamente contrari a questa politica, Szasz in particolare dichiara che ritenere il metadone un metodo di uscita dalla tossicodipendenza sarebbe come ritenere un alcolista guarito dall’alcolismo perché non beve più whisky, usando al suo posto l’acquavite di ginepro. Il paragone è molto calzante, essendo l’acquavite di ginepro molto più intossicante del whisky, esattamente come il metadone rispetto all’eroina. Ci sono state moltissime morti per overdose di metadone nei primi anni di questo programma, perché i tossici di strada erano abituati alla brown sugar, un’eroina molto sporca e molto meno potente del metadone. Nel 1973 iniziano ad essere analizzati campioni di eroina da strada, che risulta essere pura in media al 5%, mentre il restante 95% è costituito da taglio, lattosio, stricnina, cacao, chinino, tranquillanti da farmacia, borato di sodio e veleno per topi. Molte morti per overdose più che all’eroina sono da attribuire alle sostanze con cui le dosi vengono tagliate. Il primo direttore della DEA, Besinger, dichiara che gli strumenti più importanti nella lotta alle droghe sono l’innalzamento dei prezzi e l’adulterazione della sostanza: meno è pura e, secondo lui, meglio è. Gli interessi e gli obiettivi di Besinger si trovano a coincidere perfettamente con quelli dei narcotrafficanti. La dipendenza che deriva dal metadone è spaventosamente forte, più di quella dell’eroina, ma il suo effetto è meno euforizzante, quindi chi lo consuma è portato a utilizzare anche altre droghe.
“Nel 1977 circa centomila americani sono dipendenti da metadone e mantenuti dallo stato.”Nello stesso anno si rileva che gli eroinomani fanno parte o degli strati più miserabili della società oppure sono di figli di papà e quindi provenienti da famiglie ricche. La loro fascia d’età è per lo più compresa fra i venti e i quaranta anni. Nel 1978, secondo il sondaggio del NIDA, la quota di consumatori di eroina è di venticinque milioni di persone.
COCAINA
Verso la fine degli anni Settanta torna di moda la cocaina “come droga adulta e perfino cortese”. Nel 1970 in America ci sono circa cinque milioni di consumatori di cocaina, ed essa è disponibile sul mercato in forma abbastanza pura. In questi anni, si rilevano pochi casi di intossicazione. Escohotado riferisce che “nel 1970, si contano a San Francisco 80 morti attribuite all’eroina, 137 causate dai barbiturici, 553 da alcool, 10 da amfetamina e nessuna da cocaina.” A metà degli anni Settanta la cocaina è considerata dall’Amministrazione Americana “un problema minore, paragonabile alla marijuana”. Se fino a questo momento la gestione del narcotraffico di coca è gestito da privati non legati alle mafie e piccoli contrabbandieri, proprio in questo periodo compaiono sulla piazza i pesci grossi, abituati a tagliare, intimidire, uccidere e corrompere. “I primi trafficanti degni di rispetto che vengono messi dentro sono alti funzionari del governo di Batista in esilio. Poco dopo, comincia a definirsi qualche nesso fra questi anticastristi e la CIA (…) Dieci anni più tardi questo nesso funziona con i Contras nicaraguensi.” In due anni il numero di consumatori cresce vertiginosamente, da cinque milioni di persone fino ad arrivare a trenta. In altri due anni si arriva a quarantadue milioni di consumatori. “Così come l’eroina socializza il malessere, la cocaina socializza il benessere al livello più manifesto, infatti chi ne fa uso si sente inserito in un’atmosfera di piacere e mondanità mentre si guarda allo specchio quando sniffa utilizzando un biglietto da cento dollari o un piccolo tubo d’oro. È anche un modo per imitare gli emarginati senza esserlo, con una sostanza che non minaccia di portare in viaggio e fa parte dell’aura dei trionfatori, usata dagli artisti, dai dirigenti e dai politici per mantenersi dove sono.”
Vengono create in questo periodo nuove coltivazioni di cocaina in Paraguay, Cile, Venezuela, Guatemala e nella Amazzonia brasiliana, che si vanno a sommare alle coltivazioni tradizionali di Bolivia, Perù ed Ecuador. Per altre questioni inerenti il traffico di coca, come il riciclaggio del denaro, il magazzino e la logistica, diventano molto importanti i paesi caraibici, Panama, la Colombia, il Messico, Cuba, Haiti, Nicaragua, Repubblica Dominicana e Costa Rica. Sotto la superficie della lotta alla droga in cui questi paesi sembrano impegnati, la cocaina diventa il reale motore delle loro economie, le grandi economie mafiose, di cui beneficiano anche polizia ed esercito, non certo quelle nazionali e nemmeno quelle dei piccoli produttori, che vengono sistematicamente falcidiati dalla giustizia. La DEA accusa apertamente la CIA di essere coinvolta nel narcotraffico internazionale.
ERBA
Oltre alla cocaina, l’altra droga protagonista degli anni Settanta sia in Europa che in Nord-America è la canapa, sia sotto forma di marijuana che di hashish. In America, nel 1972, vengono avanzate proposte di depenalizzazione, dato che questa droga è di fatto innocua, non ci sono intossicazioni fatali né crimini indotti dal suo effetto. Inoltre, viene usata da venticinque milioni di cittadini americani. Il numero di adulti che l’ha provata o la usa è del 60%, a fronte del 68% che ha provato o utilizza il tabacco. L’erba arriva negli Stati Uniti dalla Jamaica, dal Brasile, dal Messico, dalla Colombia e da Panama, mentre l’hashish da Afghanistan, Marocco, Turchia, Libano, India e Pakistan. Nel corso degli anni Ottanta si inizia a percepire la canapa come droga leggera. Questo porta alla sua depenalizzazione, ufficiale o pratica, in Olanda, Canada, parte degli Stati Uniti, Spagna e Danimarca. In Olanda i coffee shop diventano una grande attrazione turistica, ma la liberalizzazione dell’erba non porta gli olandesi ad abusarne. Solo il 5% della popolazione fuma regolarmente.
L’ERA DEI SURROGATI
La relativa liberalizzazione degli anni Settanta vede un ritorno della repressione con il binomio Thatcher-Reagan. Durante i loro mandati, secondo Escohotado, “i mezzi di comunicazione presentano le droghe illecite come una piaga apocalittica, principale responsabile dell’insicurezza e le legislazioni rendono ancora più dure le pene contro il loro commercio o uso. Tutto questo allarme e queste punizioni agiscono come promozione indiretta; infatti come pagherebbe il consumatore tali prezzi e come affronterebbe tali pericoli se non ci fosse in cambio qualche piacere supremo o comunque molto superiore agli altri? Questa ambiguità percorre le comunità, ricche e povere, giovanili e adulte, provocando non solo ipocrisia ma anche una resistenza passiva generalizzata.”In questo orizzonte sociale ideale, in cui a braccetto con la demonizzazione si crea anche la mitologia della droga, vengono prodotte nuove sostanze psicotrope manipolando molecole e composti chimici. Queste droghe surrogate sono diverse da tutte quelle viste finora, ovvero cocaina, eroina, amfetamina, erba ed LSD, perché nascono senza conoscere la fase di vendita legale, direttamente nell’illegalità.Di questa covata fa parte la China white, variante del fentanile, un oppiaceo sintetico cinque volte più potente dell’eroina e relativamente poco tossico che viene utilizzato nei quattro quinti delle cliniche occidentali. La China white può arrivare ad essere anche duemila volte più attiva dell’eroina, aumentando esponenzialmente i rischi di intossicazione e morte.Poi ci sono le varianti della cocaina, note con i nomi di coco snow, crystal caine, synth coke. In Estremo Oriente si trova l’ice, metamfetamina liquida che si fuma spalmata sulle sigarette.Ma la più famosa ed usata designer drug è sicuramente il crack, una droga da fumare che provoca un’intensa euforia e il cui utente medio ha un profilo simile a quello del tossico da eroina, “incapace di dosare il prodotto e propenso a drammatizzare una situazione di dipendenza irresistibile, come l’alcolista, continua a farne uso finchè la droga non si esaurisce o la fatica lo strema, a volte dopo aver passato giorni senza dormire”. Il crack è “di solito pasta base di cocaina o PBC amalgamata con bicarbonato di sodio; anche la stessa pasta base viene chiamata così ed è cocaina prima di essere lavata o purificata con etere o acetone. Ritrasformare la cocaina in PBC è un’operazione molto semplice, basta infatti aggiungere ammoniaca.” Il crack causa molte morti. “Se la cocaina rappresenta il lusso dei trionfatori, la pasta base e il crack sono il lusso dei miserabili.”Negli anni Ottanta e Novanta si impone alle masse anche un’altra designer drug, l’MDMA, una sostanza difficilmente classificabile come allucinogeno, “infatti non apre tanto le porte della percezione quanto quelle dell’emotività”. Fin dagli anni Settanta viene utilizzata, similmente all’LSD, da psicologi e psichiatri, che ne apprezzano il grande valore come agente psicoterapeutico “per la sua capacità quasi incredibile di facilitare la comunicazione soggettiva e l’accesso a sentimenti repressi”. L’MDMA diventa, assieme alla musica e ad un nuovo modo di concepire i rituali danzanti del week end, il supporto basale della subcultura dei rave. Fino al 1985 è legale e pur essendo usato da migliaia di persone, non si conoscono casi di morte o intossicazione acuta, che invece sono diventati all’ordine del giorno negli ultimi anni, sia nello scenario delle discoteche legali che in quello dei rave illegali. Quando la DEA rende l’MDMA illegale, a fronte delle proteste dell’ordine dei medici psichiatri, adduce che “la proibizione non dipende dagli effetti fisicamente o psichicamente dannosi, ma da quante persone desidererebbero fare uso di MDMA”.Nel 1986, con l’impennata del mercato nero, si cominciano a registrare i primi casi di morte.Fra le altre designer drug degne di nota ricordiamo il Nexus, mix psichedelico di MDMA ed LSD con una forte nota afrodisiaca, il potentissimo STP “il cui effetto dura un giorno o due”, il DMT “che suscita trance di grande intensità allucinogena per cinque o dieci minuti.”
A queste droghe contemporanee progettate in laboratorio si affianca il revival di antichissime sostanze allucinogene come il peyote, l’iboga e lo yagè, utilizzati da millenni in modo molto ritualizzato in America Latina ed Africa.
Gli anni Ottanta sono storicamente il periodo in cui le istituzioni si profondono negli sforzi maggiori per reprimere l’uso delle droghe. In America soprattutto i massicci sforzi di propaganda portano figli e fratelli a denunciare i propri congiunti per utilizzo o coltivazione di droga e genitori a ferire o uccidere i propri figli dopo averli sorpresi ad utilizzare sostanze stupefacenti. Nell’immaginario collettivo americano, i nemici interni, di cui i drogati fanno parte, vanno a sostituire il vecchio nemico comunista. Il paradosso vuole che nell’epoca di massimo furore yuppie, mentre vengono commercializzati kit d’oro per sniffare, la cocaina viene presentata come il nemico numero uno d’America. Nel frattempo ne circolano quantitativi tali che nel 1984 il suo prezzo si abbatte dei due terzi. Come al solito, nessun trafficante internazionale viene assicurato alla giustizia. Nello stesso momento, sotto l’amministrazione Reagan, anche la marijuana ricomincia ad essere perseguitata, con esiti incredibili, come nel 1982 una condanna a 40 anni da parte del Tribunale Supremo Federale per il possesso di un quantitativo di marijunana per il valore di 200 dollari, che due corti d’appello avevano annullato perché “crudele ed inusuale”. Nonostante questo il numero delle coltivazioni, specie quelle idroponiche, crescono in misura esponenziale.In generale, si può osservare una crescita del numero delle morti e delle intossicazioni laddove le pene e il proibizionismo sono più aspri: “In Spagna del 1989 al 1990 sono morte intossicate accidentalmente da eroina (quasi sempre a causa dell’impurità del prodotto, ma anche a causa di partite di purezza inusuale) circa 7000 persone, in maggioranza giovani; dal 1920 al 1930, quando l’oppio e la morfina si vendevano nelle farmacie e perfino nelle erboristerie, non ci fu un solo caso di intossicazione fatale involontaria con quelle droghe.”
Secondo i dati riportati da Wikipedia, dalla fine del XX secolo si impone alla ribalta degli stupefacenti più usati la meth, anfetamina pura in cristalli, canonizzata nella serie Tv di culto Breaking Bad. Inizialmente utilizzata in forma meno aggressiva nei farmaci come decongestionante nasale, il suo uso stupefacente nasce nell’Ovest degli Stati Uniti, dove vengono allestite migliaia di cucine, ovvero laboratori casalinghi clandestini, in cui spesso scoppiano enormi incendi. L’effetto della meth è fortemente euforizzante ed afrodisiaco, dura fra le 6 e le 12 ore e rilascia massicci quantitativi di dopamina. A San Francisco esiste una subcultura gay maschile di consumatori di meth, chiamata party and play. I suoi membri fanno uso della sostanza prima e durante gli incontri sessuali, che vengono combinati tramite il web e spesso si trasformano in orge che durano giorni, in cui non si mangia, non si dorme, si fa sesso ininterrottamente con piccole pause per assumere la metanfetamina. L’uso protratto di meth porta a compromettere il rilascio della dopamina e a procurare danni psicologici e fisici devastanti: paranoia, depressione, psicosi, sbalzi di umore, allucinazioni, disfunzioni erettili, severo deperimento, perdita di denti e capelli. Il cavo orale in particolare risulta compromesso, in quella che è nota come meth mouth: si perdono i denti in tempi incredibilmente veloci, la bocca risulta sempre secca e piena di lesioni per il continuo digrignamento. I consumatori si grattano ossessivamente, fino a che la loro faccia e il loro corpo non si ricopre di pustole e piaghe. Si stima che circa tredici milioni di americani hanno provato la meth, mentre i consumatori abituali ammontano a mezzo milione.
Nel corso delle sei puntate in cui quest’articolo è stato diviso abbiamo potuto constatare alcune cose. Poste determinate condizioni, la droga può essere uno strumento conoscitivo. Di conseguenza, può avere un valore formativo. La droga può essere usata come automedicazione, facendo la differenza fra la salute e la follia clinica. Può essere un viatico, per luoghi meravigliosi, per fogne orribili o per fondali infernali. Può condurre molto facilmente alla morte. Abbiamo visto come la distinzione fra droghe leggere e droghe pesanti non collimi assolutamente con le categorie di droghe legali e droghe illegali. Abbiamo ammirato le campagne pubblicitarie vintage con cui venivano supportate le vendite di eroina, cocaina, anfetamina, derivati dell’oppio e della canapa, le stesse sostanze per cui ora si rischia la galera. Abbiamo visto fumatori di tabacco del XVII secolo puniti con il taglio delle mani e dei piedi e seguaci del culto di Bacco crocefissi ufficialmente in nome del vizio del vino ma in realtà per motivi politici. Dopo un paio di millenni nel caso del vino, e alcune centinaia d’anni nel caso del tabacco, abbiamo visto queste due sostanze rivelare la loro reale pericolosità e rimanere nel novero delle droghe legali, assieme ad altri prodotti molto tossici e nocivi come barbiturici ed ipnotici. Abbiamo visto medici di famiglia prescrivere mix di anfetamine e sonniferi a casalinghe depresse e studenti sotto esame fino ai primi anni Settanta. Abbiamo potuto constatare come le crociate dei difensori della moralità altrui abbiano sempre preparato terreno fertile per gli affari della criminalità organizzata. La stessa storia si è ripetuta con il proibizionismo alcolico degli anni Trenta, con il Marijuana Tax Act, con le leggi Broggs degli anni Cinquanta, con le massicce campagne morali degli anni Ottanta. Abbiamo visto l’eroina utilizzata per decenni da professionisti dell’alta borghesia del XIX secolo, resa illegale, protetta dalle connessioni fra mafia e servizi segreti, venduta nei ghetti e nei quartieri politicamente instabili, usata come bomba per distruggere dall’interno movimenti controculturali e contestatari. Abbiamo visto numerose collusioni fra stato, mafie e servizi segreti ai fini di mantenere le droghe migliori nell’illegalità, di adulterarne la qualità, di spingere chi le cerca all’abbruttimento. Come all’abbruttimento e alla malattia spingono le peggiori, quelle legali, alcol, tabacco e psicofarmaci. Sembrerebbe quasi che il sistema voglia indurre al consumo di stupefacenti. Li vieta, li reprime, li persegue per quello che riguarda i consumatori e i piccoli spacciatori, li mitizza nell’immaginario come Santo Graal garante di vite e morti spericolate ma non condanna chi li fa circolare, non toccando quasi mai i grandi narcotrafficanti.
Quindi l’unica via percorribile, per rendere tutti quanti scontenti, sembra essere quella di consacrare le nostre menti e i nostri corpi ad una monastica, gelida, atroce purezza.
Benvenuti nel deserto del reale.
Bibliografia
La fonte bibliografica di questo pezzo, dove non indicato diversamente è Piccola storia delle droghe di Antonio Escohotado, Donzelli editore, 1997.
http://www.treccani.it/enciclopedia/dioniso_%28Enciclopedia-Italiana%29/
http://io9.com/how-todays-illegal-drugs-were-marketed-as-medicines-510258499
http://www.caffeeuropa.it/attualita/64ecstasy-canali.html
http://samorini.it/site/archeologia/europa/archeologia-oppio/distinzione-melograno-papavero/
http://www.mdmateam.com/